da Alessandro Ceratti
“La legge italiana non può essere applicata solo se ed in quanto rispondente alla proprie convinzioni morali” dice Paola Altrui. Infatti io in questo caso non chiedo di non applicare la legge, chiedo di cambiarla. Tuttavia tengo a ribadire che la legge non merita rispetto assoluto. Se oggi fossero valide le leggi razziali io non avrei la minima resistenza a violarle. Lei dice: “in un Paese civile nessuna donna può essere obbligata a mettere al mondo un figlio che non desidera”. Giusto. Io dico: “in nessun paese civile è tollerato l’infanticidio”. Giusto? Evidentemente ci sono due interessi legittimi e inconciliabili, quello della donna e quello del nascituro. Nei paesi civili, così come non è legittimo uccidere il ladro che ha violato il nostro domicilio se questi non ha in nessun modo messo a rischio la nostra vita, anche se senz’altro è riconosciuto il diritto di ognuno di salvaguardare le proprietà personali, allo stesso modo mi aspetterei che non fosse riconosciuto il diritto di uccidere una vita nascente anche fosse per salvaguardare interessi nobilissimi della donna gravida. L’unica cosa che può giustificare l’aborto è la certezza che ciò che si va a sopprimere non è un uomo. Diversamente è un orrore intollerabile. Credo con questo di aver risposto anche a Palombi.
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