da Gianluca Freda
Di tutti gli argomenti contro la legge 194, quello che mi risulta più fastidioso è quello “genetico”. Tipo: un feto è già un essere umano perché ne presenta tutte le componenti genetiche. Io non ho mai visto un filosofo dare consigli a un chirurgo sulle procedure per eseguire una tracheotomia. Non capisco perché, invece, la scienza medica, e la scienza in generale, si arroghino in continuazione il diritto di invadere il campo dell’etica e della filosofia. Dire che un feto è la stessa cosa di un essere umano è come dire che un frullato di farina, pomodoro, acqua e sale è la stessa cosa di un piatto di pastasciutta, perché ne presenta gli stessi ingredienti. Non sono gli ingredienti che fanno un essere umano, ma la sua forma, la sua funzione, il tipo di relazionalità che instauracon l’ambiente esterno e con gli altri esseri umani. Tutti campi di competenza dell’etica e della filosofia, non della medicina. Il fatto che la vita di una donna sia spesso paragonata a quella di un frullato mi fa capire molto bene l’incazzatura di Barbara Melotti, e mi fa pensare che la legge 194, in un mondo in cui i maschi non riescono a capire l’improponibilità di simili argomentazioni, rappresenti, tutto sommato, il male minore.
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