da Pier Franco Schiavone, Milano
Le partite di calcio, quando sono giocate con agonismo, divertono e fanno soffrire; sono di quelli che se gioca la Juve fuori casa preferisce non guardare e sbirciare di tanto in tanto il risultato per poi tornare a vedere la partita se la Juve vince. È davvero il gioco più bello, entusiasma anche se non lo guardi e sa assumere sfumature poetiche e ironiche, leggete Storie di Calcio di Osvaldo Soriano (detto El Gordo), in particolare la storia di El Gato Diaz, dove si racconta del più bel rigore mai tirato, nella valle del Rio Negro, in Argentina. Sul rugby credo che ci sia tanta mistificazione, essendo meno diffuso fanno le anime belle, però indossano il casco o la fascia per non farsi staccare a morsi le orecchie nelle mischie. Nel rugby, a differenza del calcio, quando s’incontrano valori diversi il risultato è scritto (ne sappiamo qualcosa col sei nazioni) io, invece, ricordo ancora come un incubo il povero Angelo Mammí, calabrese del Catanzaro che punì la mia Juve nel ’72. Mammí diceva: So che quandu nui vulimi, ’n ci mangiamu ’u cori a tutti; porca miseria, quel giorno mangiò il cuore alla Juve di Bettega e ai suoi milioni di tifosi. Un gol, un ricordo lancinante, più doloroso del gol di Magath nell’83, finale di coppa dei campioni, quelli erano i campioni Tedeschi mica un Davide qualunque. Questo è per me il calcio. Ecco perché la gente ancora lo guarda.
Insomma tu sostieni che il calcio è meglio:1) perché Soriano ha scritto un bel libro sul calcio2) perché non sempre vince il migliore.Giusto? (csf)
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