da Vittorio Grondona – Bologna
Aborto o non aborto? Non è questo il problema. Il problema è il fatto che c’è qualcuno al di fuori di noi intenzionato ad obbligarci a vivere il nostro corpo secondo le sue volontà e non le nostre. Per farlo minaccia qui in terra la galera e nell’al di là l’inferno. Questa situazione orrenda è inaccettabile e deve essere assolutamente respinta al bigotto mittente, chiunque egli sia. Dubito poi del fatto che una donna arrivi alla grave decisione di rinunciare volontariamente ad un figlio perché è giovane o insicura del domani. Sarebbe solo egoismo e tutti sappiamo che la donna non è mai egoista quando si tratta di maternità. I motivi che fanno decidere sono di sicuro di altra natura e ben più profondi. Infine una lancettina in favore del povero maschietto occasionale che riceve l’inaspettata notizia che presto sarà padre. State sicure donne, ci rimane molto male. Non solo per l’inaspettata conclusione della debolezza della carne, ma soprattutto per la sua sensazione di essere stato in tutta la vicenda il galletto sprovveduto del momento. Quando la gravidanza è frutto dell’amore entrambi gli interessati l’accettano sempre responsabilmente senza curarsi dell’eventuale futuro negativo o delle chiacchiere della gente. Se poi subentrasse il fatto grave da dovere considerare anche un eventuale ricorso all’aborto, anche in quel caso il dolore sarebbe condiviso in eguale misura.
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