di Sergio Paoli
Una birra oltremodo amara, di quell’amaro che non vuole andare giù, che resta in bocca Nel bar da Ciano, quella sera eravamo in molti, il turno era finito da poco. Birretta, aperitivo, due chiacchere prima di tornarcene alle nostre case. Per uno di noi non sarebbe stato così. Lontano, sì, era successo ad oltre mille chilometri, ma questo contava ben poco. Stessa divisa, stesso lavoro, stessa voglia di dare tutto, per farlo bene, meglio. Ora, ma sempre quando accadono cose così, affiorano i dubbi. Corro, mi butto, affronto pericoli che non mi saranno mai riconosciuti, quando va bene va bene, ma quando va male… mi è arrivata voce che lo stato non affronterà più le spese per le lesioni in servizio… Rischio l’osso del collo e ogni volta vedo i criminali tornarsene beatamente a casa loro. Con la benedizione del giudice ed il sorriso degli avvocati. Questa volta Antonio a casa non ci tornerà. Io aspetterò che Ciano mi butti fuori dal bar, poi sarò spettatore del sorgere del nuovo giorno assieme al mio pacchetto di sigarette quasi nuovo. E dire che stavo smettendo di fumare. Se ne volete una io sono per strada.
Nessun commento.
Commenti chiusi.