da Silvia Palombi
condivido l’appello di LIBERA e spero lo condividiate anche voi.dobbiamo darci da fare!sp
SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!
La legge Rognoni – La Torre, che consente da oltre vent¹anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un ³interesse giuridicamente riconosciuto², dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l¹impegno di quanti, dalle forze dell¹ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell¹iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera ³m² dell¹art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante ³Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali², tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell¹ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E¹ per queste ragioni che l¹associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell¹illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.
Per aderire all¹appello:www.libera.itlibera@libera.it
tel. 06/69770301fax 06/6783559
Hanno gia’ aderito:
Luigi CiottiGiuseppina La TorreRita BorsellinoGiovanni ImpastatoClaudia LoiEdna CosinaDaniela MarconeViviana MatrangolaDebora CartisanoMargherita AstaMaddalena RostagnoMonica RostagnoElisabetta RoveriDario MontanaPaolo SianiStefania GrassoAngela GrassoLe coperative e le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia:Associazione Casa dei GiovaniCoop. Lavoro e Non SoloCoop. NoECoop. Placido RizzottoCoop. Valle del MarroI dipendenti della Calcestruzzi Ericina (azienda confiscata alla mafia nella provincia di trapani)All¹appello hanno inoltre aderito molte associazioni nazionali: Arci, Associazione italiana per l¹agricoltura biologica, Avviso Pubblico. Regioni e enti locali per la formazione civile contro le mafie, Antigone, Associazione Beati costruttori di pace, Associazione Rete Fattorie sociali, Auser, Centro turistico giovanile, CGIL, Cipax, CISL, Conapi, Consorzio italiano di solidarietà, Conferenza nazionale volontariato e Giustizia, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federazione nazionale Giovani Comunisti, Federazione antiracket e antiusura italiana, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione universitaria cattolica italiana, Gruppo Alce Nero Mielizia, Gruppo Abele, Legambiente, Magistratura democratica, Mutua Studentesca, Psichiatria democratica, Pax Christi Italia, Peace Games, Sinistra Giovanile, Silp Cgil, Tavola della Pace, UIL, Unione italiana sport per tutti, Unione nazionale salute mentale, Unione sportiva Acli.Hanno fatto sentire il loro sostegno anche gli enti locali impegnati nella gestione di beni confiscati: il Consorzio Sviluppo e Legalità della provincia di Palermo, che raccoglie i comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena, San Cipirello, Altofonte, il Consorzio Sole � Cammini di legalità della Provincia di Napoli, che raccoglie i Comuni di Marano, Pomigliano d¹Arco, Giugliano in Campania, Casalnuovo, Portici, Pollena Trocchia, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Afragola, il presidente della Regione Puglia, i sindaci di Alcamo, Colle Val d¹Elsa, Bologna, Ottaviano, Favara, Palma di Montechiaro, Pianoro, Mesagne, Martignano, Siculiana, Capraia e Limite, Partinico.E ancora scuole, circoli didattici, singoli insegnanti, magistrati, tantissimi cittadini e cittadine che hanno voluto sostenere le proposte di Libera
Nessun commento.
Commenti chiusi.