da Vittorio Grondona – Bologna
Eccola qui. Puntuale nella sua previsione, è spuntata all’orizzonte la discussione sulla legge 194. La RAI si riempie di telefonate di casi particolarmente pietosi, i giornali si divertono in statistiche incontrollabili. i guerrafondai insensibili alle centinaia di morti innocenti che tristemente alimentano ogni giorno la scena mondiale, coccolano spudoratamente l’embrione, un’entità che manco loro sanno se sia vita concreta od astratta, in un contesto religioso di sapore medioevale. L’aborto è una delle cose tristi della vita, ma non è cancellandolo dai regolamenti della società che sarà possibile debellarlo. Regolarlo è sicuramente meglio che renderlo di nuovo clandestino. Siccome già si è trovato un prodotto farmaceutico alternativo alla chirurgia, largamente sperimentato in tantissimi altri paesi, per non far soffrire anche fisicamente quella donna che dovesse aver deciso di ricorrere all’interruzione della gravidanza per gravi e personali motivi, mi sembra davvero stupido non approfittarne. Altro che quote rosa! Se fossi donna mi ribellerei… Almeno tanto quanto cerco di ribellarmi io, come uomo, a provvedimenti demenziali come quelli che in proposito stanno uscendo da alcune teste inquisitrici e bigotte, cariche solo di cattiveria intransigente.
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