da Gianluca Freda
Vede Granata, prima delle elezioni, più che una “resa dei conti”, sarebbe opportuno un programma politico. Noi di Rifondazione ce l’abbiamo. Se il centrosinistra vuole che i comunisti facciano parte della coalizione (non lo ordina mica il dottore) le condizioni sono quelle di sempre: vogliamo per gli immigrati accoglienza senza se e senza ma e parità di diritti, non i gulag della Turco-Napolitano; vogliamo posti di lavoro stabili e sicuri, non il precariato introdotto dall’Ulivo; vogliamo per gli studenti e i docenti un’Università che offra prospettive di insegnamento e istruzione, non l’ignobile riforma Berlinguer e i manganelli di Cofferati; vogliamo che le tasse le paghi chi vive di rendite finanziarie, non gli operai; eccetera eccetera. Se queste cose non saranno fatte, nonostante rappresentino le condizioni minime di una nostra partecipazione al governo, non pugnaleremo, non tradiremo e non ricatteremo nessuno, semplicemente usciremo da un governo che non rispetta i patti e con il quale non abbiamo niente a che spartire. (…)
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