da Mario Quaia
Chiuso nel mio eremo di campagna (continuo a spaccare legna, ad andare per boschi. A proposito, se fai un’altra camminata avvisami) sempre più spesso, quando leggo i giornali, resto sconvolto. L’ultima volta, ieri, alla notizia della nomina, quasi certa, di Maurizio Belpietro alla direzione del Tg1. Sconvolto non per i contenuti della notizia, quanto per le mancate reazioni. Qualcuno del Pd che abbia alzato un ditino? Nemmeno Di Pietro! Verdi, rossi, comunisti, socialisti: niente! Intellettuali, uomini di cultura? Zero. Dunque, in tv, cinque telegiornali su sei totalmente asserviti al padrone. E il pluralismo? E la democrazia? E la decenza? Forse dovrò rassegnarmi: l’italiano, evidentemente, è un popolo orgoglioso di essere servo.
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