da Antonino Pisana, Milano
Leggo con interesse l’argomentata replica di Paolo Beretta ad alcune mie considerazioni sul tema. Devo dire che, tutto sommato, sono d’accordo su quasi tutto, anche perchè alla fine l’unica conclusione logica alle argomentazioni del mio interlocutore è che, allo stato delle nostre conoscenze, l’omeopatia non rientra nell’ambito della scienza. Devo però precisare tre cose: 1) l’omeopatia non è una disciplina recente (risale ai primi anni dell’Ottocento); 2) le teorie di Newton non erano campate per aria, sono tuttora valide nell’ambito della più vasta teoria Eisteniana; 3) esistono altri fenomeni per i quali di parla di “scienza applicativa”, intendendosi una disciplina nella quale si sa che dato un certo input ne consegue un certo output, ma non se ne conosce il meccanismo di azione: secondo la mia modesta opinione l’omeopatia non può ricadere neppure in questa categoria, poiché l’input è semplice acqua (a meno che non si consideri l’acqua un rimedio universale).
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