da Alessandro Ceratti
Di sicuro Ruini ha tutto il diritto di esprimersi nel modo e nei luoghi che preferisce, senza dover fare necessariamente ricorso alle chiese e alle lettere pastorali. Però, nel momento in cui fa discorsi che hanno sempre più rilevanza politica e sempre meno taglio religioso, non può poi sorprendersi di andare incontro alle forme di dissenso che sono tipiche della politica. Troverei piuttosto riprovevole che un gruppo di dissenzienti fischiasse il cardinale durante una predica in cattedrale ma trovo semplicemente normale che questo accada nel corso di un convegno. Non c’è proprio nulla da stigmatizzare.
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