da Alessandro Ceratti
La verità è che quando uno dice omeopatia, ognuno ha in mente una cosa diversa. Spesso chi è a favore delle medecine alternative ne fa un tutt’uno per contrapporle a quelle “ufficiali” e “artificiali”. L’ultima è per esempio quella di Antonio Soro, che confonde bellamente l’omeopatia con l’erboristeria. Nessuno si sogna di mettere in dubbio che alcune piante posseggano principi attivi utili per la salute umana. Le piante hanno spesso dei principi attivi molto efficaci, basti ricordare il chinino o la belladonna o l’aspirina (ovvero acido acetisalicilico, estratto originariamente dal salice). Tra l’altro alcune piante hanno principi attivi così efficaci (e tossici!) da essere addirittura mortali. Ebbene: l’omeopatia con tutto ciò non c’entra nulla. Il fatto è che coloro che apprezzano le medicine alternative non hanno un vero spirito scientifico e sono informati molto approssimativamente. Mettono insieme due o tre cose che sanno e poi dicono come Frassica: “che bello, che bello, che bello”.
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