da Silvia Palombi
La mia fiducia nell’omeopatia e’ basata sulla risoluzione definitiva di alcune patologie, tra cui allergie gravissime che in passato hanno messo a rischio la mia vita, di fronte alle quali la medicina ufficiale si e’ limitata a dichiarare forfait, e sull’essere riuscita a far arrivare mia madre, affetta da due forme tumorali primarie, all’ultimo respiro nel suo letto e senza dolori. Non e’ poco. So per esperienza che gli omeopati degni di questo nome sanno e dichiarano che l’omeopatia arriva fino a un certo punto, oltre il quale bisogna sopportare la farmacopea ufficiale che da una parte cura ma dall’altra intossica. So di animali di amici curati con successo da veterinari omeopatici che chiedono serafici agli scettici come si puo’ parlare di effetto placebo quando il paziente e’ un animale. Dopodiche’ continueremo a sentirci dire che meglio sarebbe andare dallo stregone ma anche fosse? Non e’ una buona cosa che ciascuno trovi la strada della sua serenita’, guarigione, religione, felicita’? Cosa osta? Il fastidio degli altri? Quali altri? L’intolleranza di chi non e’ confortato dal dubbio? Davvero Schiavone sei convinto che Lancet non orienti i suoi riveriti articoli in modo che non infastidiscano troppo l’industria bellica che lo tiene in piedi? Quotidiani nazionali di tutto rispetto hanno introdotto il colore su “richiesta” degli inserzionisti, scontentando un sacco di lettori. Penso che “Un altro giro di giostra” di Terzani” sia un’ottima lettura per le scuole medie: oltre ad essere un meraviglioso viaggio nel’uomo, trasmette quella disponibilita’ nei confronti dell’altro da se’, del culturalmente diverso, una curiosita’ scevra da pregiudizi, aperta, desiderosa di accogliere la cultura dell’altro sia pur senza farsene “invadere”, senza la quale continueremo ad arroccarci nei nostri orticelli pensando che fuori sono tutti brutti e cattivi, dannosi e anche un po’ stronzi.
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