da Michele Lo Chirco
Caro signor Arienti, a parte il fatto che, data la mia attuale forma fisica (e fatto ancor più importante, data la compagnia che potrei ritrovarmi tra gli zamponi, pardon tra i piedi), più che all’ovile potrei tornare al porcile delle libertà, mi pareva evidente il tono scherzoso del mio intervento. La verità è che mi trovo ancora fermo in mezzo al guado, ma piuttosto che tornare da quelle parti e tornare a fare il salame (per proseguire la metafora suina), mi lascerò morire di fame. Sgrunt sgrunt.
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