da Paolo Beretta
Carissima Paola Ragone, non rivoltiamo la frittata. Adesso non fate passare me come il Castigatore quando, fino a qualche giorno fa, facevo parte dei castigati. Io non critico chi fa ricerca scientifica, cavolo, ne ho fatta un pochino anch’io, a suo tempo. Io critico chi ritiene la verità scientifica l’unica ed infallibile Verità, quasi fosse una fede religiosa e critico chi ritiene che questo atteggiamento sia l’unico valido e possibile. Se manca l’apertura mentale, nuove teorie, anche se più “ragionevoli e sensate delle precedenti”, rischiano di essere considerate blasfeme. Chi pensa con la propria testa, carissima Paola, non deve scegliere tra “accettare” o “porsi il problema di spiegare”, le due cose non sono in antitesi, ma conseguenti. Se prima non accetti un’evidenza, anche se inizialmente inspiegabile, non puoi poi pensare di porti il problema di spiegarla: la neghi, come negavano un tempo l’esistenza dei bacilli. Pensa a quanti morti è costata.
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