da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
I fischi, sonori e meritati, diretti al cardinal Camillo Ruini da parte di un gruppo di universitari, viene descritto dagli esponenti del centrodestra con i toni apocalittici di una irrimediabile ferita alla libertà di opinione e di parola. Questo metodo di dissenso che ai più appare civilissimo e legittimo, viene descritto da Berlusconi come “protesta incivile e illiberale” (eh sì, lui se ne intende, vedere i casi Biagi, Luttazzi, Santoro), da Pier Ferdinando Casini come “un frutto avvelenato del laicismo”, da Luca Volontè “atto di intolleranza senza precedenti” e peccato che manchi all’appello l’abituale equilibrato parere di Marcello Pera in questi giorni negli Stati Uniti. Sarebbe curioso sapere come si può esprimere un vibrato dissenso a destra senza essere incivili. Ma probabilmente da quelle parti è tale l’abitudine all’ossequio e al servile applauso incondizionato al proprio Leader-Padrone, da aver dimenticato che in democrazia esiste anche la libertà di esprimere e manifestare opinioni differenti.
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