da Pier Franco Schiavone
Non vorrei maramaldeggiare, ma vedendo Bossi in TV che dopo la ridicola cerimonia dell’ampolla, grida “libertà, libertà” (sí, da lui e da quelli come lui), mi viene da pensare alla nostra classe politica dirigente così come la vede uno straniero. Un’infilata terrificante di mostri: uno ulula alla luna scempiaggini, un altro fa il cantautore e racconta barzellette, un altro va in giro per il mondo pensando ancora di essere a capo di un partito, un Harry Potter precocemente invecchiato, un tizio con la faccia da killer, sedicente parlamentare, che tiene in pugno l’uomo più potente d’Italia, quattro poveretti che, chiusi in un rifugio alpino per riscrivere una Costituzione, credevano di essere i saggi delle saghe nordiche ma hanno prodotto una farsa alla Edoardo Scarpetta, un vecchio ciellino che, avendoci ridicolizzati in Europa insultando gli omosessuali, prese tante di quelle bastonate da chiudersi a vita in un convento e invece non ha cambiato nemmeno l’espressione da cucciolo di bue. Una signora che, da ministro, godendo d’immeritata fama, sta demolendo la scuola pubblica, un’altra che ripete a memoria cose che non conosce e viene presa in giro dai suoi stessi alleati perché seducerebbe i capi di partito. Adesso tentano di completare la distruzione del Paese provando a rifilarci una legge elettorale truffaldina. I nostri imprenditori e i grandi manager di Stato sono peggio dei politici. Ma cosa hanno fatto i figli dei figli di Archimede, Dante, Galileo e Totò, per meritarsi tutto questo?
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