da Paolo Piras
No, non ce l’ho fatta. Vedere l’intera puntata di Matrix sui raccomandati sarebbe stato un’ultima, decisiva spinta a espatriare. Non certo per il contenuto informativo – aspettavamo giusto Matrix per scoprire che in Italia non si assume, né si promuove in base ai meriti – quanto per la faccia di tolla con cui conduttore e (influenti) ospiti si profondevano in espressioni di sorpreso disgusto. Nemmeno un grande – lui sì – come Gian Antonio Stella si è sentito di profanare quel rito purificatore. E allora proviamoci noi:EMILIO FEDE non è lo stesso che il sulfureo Carlo Mazzarella soprannominò “Genero di prima necessità”, visto che la sua scalata ai posti più ambiti in Rai è coincisa con il matrimonio con Diana De Feo, figlia dell’allora potentissimo vicepresidente Rai, Italo? E facciamo grazia dei nomi di tanti sedicenti giornalisti paracadutati a vario titolo nella sua redazione…Per ENRICO MENTANA basta fare un elenco dei redattori del “suo” Tg5 e osservare i cognomi: Donata Scalfari, Benedetta Corbi, Lella Confalonieri, Chiara Geronzi, Barbara Pavarotti (!), Veronica Gervaso, Cristina Parodi in Gori e sono sicurissimo di dimenticarmene parecchi. Con che faccia.Una chicca, per chiudere. La “iena” che – con il godibilisimo difetto di pronuncia alla “gatto silvestro” – ha fustigato i costumi dei raccomandati è figlio del direttore generale della federazione degli editori. Alè.Invito tutti i Sabellidi a completare l’album (giocoforza lacunoso) di tutti i peli sullo stomaco che i partecipanti all’allegro e complice dibattito di ieri si sono dimenticati di sputare.
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