da Spartaco Guerrieri, Siena
Di fronte a queste tragedie, da uomo comune, ho rilflettuto in silenzio cercando di immaginarmi al posto dei superstiti: senza famiglia, senza casa. E l’orrore mi ha annullato quasi subito. Poi ho acceso la tv e ho visto un gruppo di una ventina di soccorritori (medici, infermieri, pompieri, etc..) che a fatica consegnavano a un’ambulanza un corpo appena estratto. A fatica: perchè l’ambulanza era circondata da un numero di fotografi, operatori, inviati etc. superiore al numero dei soccorritori. E, con vergogna, ho spento la tv.
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