da Carlo Repetto
?Abbiamo ragione di ritenere che non appena libero un operatore? risponderà?. Me lo sono sentito ripetere al cellulare dagli operatori Telecom almeno 20 volte, dopo interminabili secondi di pubblicità, in questi 15 giorni in cui sono rimasto col telefono residenziale guasto. L’operatore, in effetti, entro 1-4 minuti infine mi rispondeva; io segnalavo il guasto e lui (o lei): ?abbiamo avvertito l’impresa addetta alle riparazioni e abbiamo ragione di ritenere che entro 48 ore? interverrà per riparare il guasto? con risolutezza e determinazione rassicuranti. Ogni 50 ore, sempre più deluso, ritornavo alla carica e per ben 15 gg. il solito ritornello di futuri risoluti e determinati. D’altra parte è indicativo quanto dell’uso, anzi dell’abuso, del futuro il secondo cittadino dello stato ne abbia fatto un, quanto meno buon per lui, uso. Ed è indicativo quanto facilmente noi italiani vi ci siamo adagiati e uniformati. La futurite, che rientra nel gruppo delle berlusconiti, è divenuta ormai una pandemia più pericolosa di quella aviaria. Ma è da quella che noi siamo molto più impauriti. Così come dal terrorismo o dagli estracomunitari o dagli islamici. Il gioco delle paure (svianti) è quello preferito dal potere, come precisò Marcuse già negli anni sessanta. A tutt’oggi il mio telefono è ancora guasto. Comunque non mi do per vinto e continuo a ricomporre con pazienza e determinazione il 187 perché? ho ragione di ritenere che nel futuro il mio telefono qualcuno lo riparerà. E’ proprio una pandemia! (30 ottobre 2005).
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