da Isabella Guarini, Napoli
Da quando sono nata ho assistito a due terremoti in Irpinia, 1962 e 1980. Mio padre era nato nel 1908 durante un terremoto e nel 1930 ve ne fu un altro ancora. Di terremoto in terremoto scorre il tempo lungo la Dorsale Appenninica, ma non si finisce mai di imparare a convivere con il ruinoso ospite. Perciò so che il terremoto capovolge non solo le case, ma anche lo stato sociale, nel senso che c’è chi si arricchisce e chi perde tutto. La prima cosa da fare è stare alla larga dalla carità pelosa, dalle donazioni che si trasformano in business. Penso alla esperienza della ricostruzione a Napoli e in Irpinia da cui la classe politica di allora trasse enormi benefici, senza che si realizzassero gli obiettivi attesi. Credo che presso la Regione Campania ci sia ancora il Commissariato per il terremoto ’80 o qualcosa del genere!
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