da Guido Maselli, Genova.
Israele lascia Gaza ed è un bene. Israele abbatte gli insediamenti ed è un male. Solo quelli pubblici verranno risparmiati, previo indennizzo da parte della banca mondiale (sic!). C’è un accordo, i palestinesi temono il caos per la corsa all’occupazione, Sharon deve dare un contentino all’opposizione intransigente. Questo sotto la foglia di fico delle più o meno ufficiali motivazioni ideologico-religiose. Si può comprendere la reazione di chi aveva faticato e soffferto per costruirsi il proprio vivere, ma non si può dimenticare il come queste terre erano state sottratte a chi ci stava. Memoria ed ancora memoria, la storia non ha ancora sepolto l’ingiustizia. E sopratttutto grida vendetta la distruzione di beni vitali per moltissimi diseredati della terra. La real politik sta oltrepassando quel sottile crinale oltre il quale esiste il crimine puro e semplice. Per favore risparmiatemi l’accusa di antisemitismo, questi sono fatti e non pregiudizi.
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