da Carla Bergamo, S. Paulo
In gioventù mi sono beccata il terremoto in Friuli; devo dire che dopo i disagi iniziali, si riesce a convivere con la precarietà, convinti come si è che in breve riavremo le nostre case, ricostruite o restaurate. Alla fine, un evento così terribile può portare un certo fermento economico. Almeno in Friuli è stato così, un enorme cantiere edile e fabbriche a tutto vapore per produrre ciò che era andato perduto sotto le macerie. Auguro agli Abruzzesi che le cose vadano anche meglio di come sono andate in Friuli e che riescano a ricominciare da capo, e senza “mani lunghe” di qualsiasi origine.
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