da Mauro Manco
Caro Csf, il blog è tutto un ribollire di collant e mutandine della Soncini. Anche la sua intervista ad Anna Falchi sul Corriere, si deve essere svolta in questo clima eroticomico. Io credo che solo la minaccia costante che la signora si sfilasse il tanga, nel bel mezzo della conversazione, può averla indotta ad una così insolita mansuetudine nel porre le domande. Comunque, si è rifatto ampiamente, con la sua proposta sull’ abolizione dell’ ora di religione. Io, esentato da questi “studi” (?) sin dall’ età di sei anni ho fatto tutta la trafila tipica. Alle elementari, eravamo in tre, due atei ed un testimone di Geova, i soli dell’ intero istituto, segregati in uno stanzino delle pulizie, in attesa che questa benedetta ora finisse. Alle medie, come al liceo, mi è andata meglio: ho avuto almeno l’opportunità di rimanere in classe, pur senza partecipare alle lezioni. Insomma, ad anni di distanza, quando sento parlare di radici cristiane e crocefissi, ancora mi viene l’ allergia. Un intera generazione di ragazzi ha seguito l ora di religione, non avendo praticamente alternativa, ed in tutte le aule campeggia ancora l’immancabile crocefisso. Se questi stessi ragazzi, ora adulti, non abbracciano la fede, non santificano le feste, non è dimostrato forse che, oltre a generare discriminazione, l’ora di religione è inutile alla causa? Il pontefice, anzichè spronare alla riscoperta delle radici cristiane, dovrebbe pensare a rinverdire un pò le foglie di un cattolicesimo stanco. Se l’uomo continua ad evolversi, è bene che anche la religione si adatti ai tempi, sappia riconoscere i suoi errori (se solo si pensa all’ uso del preservativo nella lotto all’AIDS…). Insomma, è impensabile che l’intera umanità, nel suo progresso, si debba fermare, guardare indietro, ed aspettare la chiesa…
Nessun commento.
Commenti chiusi.