da Isabella Guarini
Caro CsfxCSF, l’idea del miniblog mi piace, ancor più se CSF è capace di arrabbiarsi per delega. In fondo i giornalisti sono un pò attori in quanto interpreti dei sentimenti dei lettori. Io metterei un bel moscone al naso di Renzo Arbore che sul Corriere del Mez del 31 luglio/05 ha rilasciato un’intervista dopo aver ricevuto a Paestum il Premio Charlot, lasciandosi andare ad amare riflessioni sulla violenza di Napoli, disordine, ingovrrnabilità. Ma Napoli è la sua città di adozione per cui rivolge un’appello alle istituzioni: “Troviamo la forza per risollevarci e restituiamo a Napoli la sua dignità”.Invece, per coloro che non vogliono e non possono guardare alla decadenza di Napoli, Arbore fonda il gruppo “Lontano dagli occhi” per essere sempre vicini con cuore.Non sono sorpresa dalle constatazioni sullo stato della città, mi stupisce il fatto che Renzo Arbore, nell’intervista, dica:” Cara Napoli, non ti riconosco più”, facendo supporre che prima, e non si sa bene quando, la città abbia avuto una dignità. Io che vivo a Napoli quotidianamente, dico che Napoli è sempre uguale a se stessa che gli appelli per la sua salvezza si traducono, semplicemente, in progetti speciali per i soliti pochi urlatori. Mi arrabbio ma non mi allontano! Bisognerebbe smetterla con questa Napoli -paradiso abitata da diavoli.Qui si canta di un paradiso che non c’è mai stato. È una metafora, nient’altro che una metafora.
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