da Paola Altrui, Roma
Antonio Di Pietro, da ex-magistrato e da politico impegnato in numerose battaglie a difesa della legalità, sa bene che le leggi vanno rispettate a prescindere dal fatto che le si reputi giuste, convenienti ed opportune. Impossibile attendersi da lui interventi a sostegno dell’immigrazione clandestina, il che non equivale ad una dimostrazione di scarsa sensibilità o di assoluto disinteresse per il destino di migliaia di disperati in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni politiche o da una vita di miseria e stenti. La vigenti disposizioni in materia di immigrazione, in particolare quelle concernenti il respingimento e l’espulsione degli stranieri, presentano profili di dubbia costituzionalità (oltre che di scarsa umanità ed equità); ma tanto sul piano politico che su quello strettamente giuridico, criticarle e attivarsi per promuoverne la revisione è una cosa, legittimarne o invocarne la violazione un’altra.
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