da Gianluca Freda
Sostiene Arienti che la Costituzione non prevede che il diritto d’asilo sia accordato a qualsiasi clandestino. E’ vero. Essa prevede che sia accordato al solo straniero al quale “sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana” (art. 10), il che vuol dire che il 99,9% degli stranieri che arrivano in Italia ha diritto di rimanerci in base alla suprema legge del nostro ordinamento giuridico. Non è un caso che migliaia di clandestini vengano deportati in altri paesi – dove verranno incarcerati o uccisi – prima di essere informati dei diritti che hanno. Non si vuole correre il rischio che si mettano in testa strane idee, tipo di essere persone, e pure con dei diritti. Sostiene poi Arienti che il clandestino deve, suvvia, arrangiarsi un pò come può, immagino in omaggio a quel caposaldo della nostra cultura nazionale per cui ognuno va per sé e ciascuno bada al suo, che ci ha resi il grande paese che siamo. Beh, arrangiarsi è proprio ciò che i clandestini fanno meglio, anzi, è l’essenza stessa della clandestinità, e potrebbe essere cancellata solo dalla regolarizzazione. Caro Arienti, è stato accontentato. Ora vorrebbe, per cortesia, smetterla di parlar male di queste persone, che sono solo desiderose di venirle incontro?
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