da Sergio Mancini
Gentilissima dottoressa Soncini, perché costringere il sottoscritto e altri volenterosi lettori a rileggersi tutta la sua sapida e gustosa prosa? Per quanto grande il piacere possa essere, senta cosa le dico, preferisco la Cederna. Ma le assicuro che per sapere finalmente la differenza tra Wharton e Cederna quest’inverno, nelle nebbiose serate della campagna in cui abito e davanti a un camino e a mezzo litro di barbera, rileggerò le sue opere e, lo so, perderò la scommessa ottenendo l’agognato manuale di letteratura per le medie inferiori. Ma Wharton non era un peso medio inglese che combatté per il titolo europeo a Londra?
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