da Paola Ragone
Caro Claudio, sono mortificata: come ho potuto starmene a poltrire in un campeggio salentino mentre una sua e-mail attendeva una mia risposta? Mi affretto a scrivere prima di ripartire per l’ultimo segmento di vacanza. Procedo con ordine:1) Chi ho visto? Ho osservato l’uomo che intreccia i cesti al porto di Santa Marina; gli autisti degli autobus, sempre allegri e pronti alla battuta; ragazzini intrepidi che si sfidavano sulla “antenna a mare”. Ho visto molta gente, parlato quasi con nessuno. Un orso polare è più socievole di me. 2) Che cosa ho fatto? Ho camminato molto: i luoghi vanno respirati lentamente. Ho mangiato more e pinoli sul ciglio della strada. Ho nuotato in mezzo ai pesci e alle meduse, e ho guardato un polpo negli occhi. Mi sono alzata presto per veder sorgere il sole (vedi allegato). Ho fatto gite su tutte le isole. Ho letto i libri che avevo nello zaino (Camilleri, Benni, Queneau, Pennac e Francesco Dezio. Spero che Dezio si sia sentito in buona compagnia).3) Dove ho fatto il bagno? A Lingua, a Santa Marina, a Capo Faro, a Punta Scario, a Pollara, a Pra’ Venezia, a Rinella. E poi a Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi. Il tuffo più bello ad Alicudi: il blu infinito e lame di sole che ci si perdevano dentro. 4) Dove ho mangiato meglio? A casa di Cettina e sulla motonave Glentor, dove il cuoco Marcello preparava ogni giorno un ottimo piatto di pasta: con i totani o con la rana pescatrice o con le seppie. 5) Di chi mi sono innamorata? Non c’erano in giro giornalisti con la barba. Quindi di nessuno.
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