dall’avv. Lina Arena
Sulle considerazioni del blogghista Grondona vorrei così replicare: l’invito al neocomunismo è stato da me rivolto ai comunisti duri e puri al fine di dare avvio d un esempio di società comunistica. Il rifiuto della controparte non ha senso in una fase di comunismo volontaristico. Se due o tre persone (abbienti) sono d’accordo, il consenso è già dato. Il problema sorge e la violenza si profila solo quando il non consenziente viene costretto con la forza ad abbandonare i propri beni. Per evitare la violenza sarebbe bene che gli assertori del comunismo dessero un tangibile esempio di società comunista. Si tratterebbe di una sorta di enclave che dovrebbe servire da esempio per gli incerti, i dubbiosi, i neghittosi, i proprietari arroganti. Su questo tema avrei gradito una risposta da parte di Bertinotti o di Oliviero Di Liberto perché indubbiamente competenti sulla materia.
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