di Silvia Palombi
Dopo 30 giorni di lavaggio ginostrino (no radio, no televisione, no giornali, no bar, elettricita’ solo dall’anno scorso ed eravamo sinceramente preoccupati, trasporti pesanti solo col ciuco, trasporti persone solo via mare) eccomi qua, frastornata e stordita che faccio fatica a riprendere contatto con la citta’, il computer, le notizie, l’aria che puzza. Sto invecchiando, la comodita’ di un letto normale, di un water nel quale poter gettare la carta igienica e ripulire spingendo un pulsante anziche’ ingropparsi il secchio dell’acqua di risulta del lavandino stavolta non sono sufficienti a farmi apprezzare la civilta’ delle macchine. L’anno prossimo nell’isola del capo ci sara’ qualcosa dedicato al mio librino (beh? e gli ampi strali? non l’avete comprato dite la verita’, tanto fumo e niente arrosto, non sapete cosa vi siete persi); Salina confronto a Ginostra e’ Tokyo, sara’ dura pero’ io comincio a cercare lavoro la’. Ho letto tutto il blog con attenzione per gettarmi verso nuove polemiche ma la mia testa e’ attualmente ricettiva come un ciottolone di fiume pero’ una parola per Fini M., che apprezzo e del quale mi spiace la comprensibile amarezza, la dico: non solo il Cavaliere bergmaniano e’ un po’ stanco, anche Forrest Gump dopo la lunga corsa disse “mi sento un po’ stanchino”. Un po’ poco, lo so, ma questo passa il convento, oggi. Una prece, per il mio reinserimento. Bentrovati tutti.
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