da Gianluca Freda, Arezzo
Tenderei, caro Granata, a condividere il suo giudizio sui magistrati. Fatta salva la straordinaria stagione di Mani Pulite, la magistratura italiana ha sempre dimostrato prepotenza, vigliaccheria, menefreghismo assoluto dei diritti più elementari dei cI ttadini. La lentezza dei processi, le migliaia di casi Battisti, Tortora, Naria, Sofri, le decine di processi persecutori, tipo 7 Aprile, hanno precipitato in pochi decenni questo paese nel più oscuro dei medioevi giuridici. E tuttavia l’attuale riforma non fa nulla per accorciare i processi, né per impedire persecuzioni inquisitorie, e nemmeno per garantire la punibilità dei magistrati che, per colpa o per dolo, distruggono la vita altrui. Limitando i poteri del CSM e ampliando quelli del Ministero della Giustizia, prevedendo test psicoattitudinali d’ingresso, non fa altro che perpetuare l’intoccabilità della magistratura, ma legandola a doppio filo all’intangibilità della classe politica. Noi cittadini comuni non abbiamo nulla da guadagnare e tutto da perdere da una riforma che sancisce l’impunità concertata di ben due comparti delle istituzioni.
Nessun commento.
Commenti chiusi.