Francesco Merlo per la Repubblica
FA BENE Antonio Fazio a tenere duro e a non lasciare il governo della Banca d?Italia. È sua moglie Maria Cristina che dovrebbe “dimettersi”. È infatti la ciociara e non il ciociaro che incarna l?Italia. Nel nostro paese è l?economia domestica che garantisce la scienza finanziaria. E, nonostante la biologia, in un certo senso è sempre la moglie che ingravida il marito. E, quando la figlia trova un fidanzato, sempre la mamma italiana acquista un altro figlio. Questa è la regola, così nella Sicilia matriarcale di Peppa la Cannonera, come ad Alvito, nella Ciociaria dei Fazio, dove Maria Cristina ha aggiunto il banchiere Gianpiero Fiorani ai suoi cinque figli. E come a Cassano Magnago, dove la signora Bossi amministra e controlla il marito, il figlio che ha designato come erede politico, e persino Calderoli: alla fine la signora governa l?intero governo italiano che della Lega è ostaggio. In Italia, dove “mamma” è sinonimo contratto di “mammella”, la signora di casa ribadisce la propria funzione mammaria anche verso il promesso sposo della figlia. Solo così può illuminarsi di logica e persino di morale quel «tesoro» filialmente pronunziato dal banchiere Fiorani quando viene toccato dalla grazia, dal favore dei Fazio. Mamma Maria Cristina tenacemente intercede a beneficio dell?amico della figlia, e papà Antonio generosamente si lascia piallare e spianare. Così il sistema bancario è diventato il “Lego” di famiglia senza che nessuno della famiglia si senta in colpa, una pratica di virtù private che diventano vizi pubblici, l?aggiustamento di redditi personali alimentato come un affetto familiare. Una mammella di mamma è la Banca d?Italia. Per la verità, noi pensavamo che la funzione eccezionale di governare il danaro del paese si ponesse fuori e contro l?ovvietà del familismo italiano, ma la signora Maria Cristina, diavolo incubus di consorte succubus, è come tutte le mogli-madri d?Italia, che stravedono per i figli anche quando a pagarla è il marito. Sono, per esempio, tanti i figli di mamma, imberbi et implubi, che ammanniscono scienza barbuta et plumata negli Atenei d?Italia, negli ospedali, nei partiti, nelle redazioni dei giornali, nelle banche? Ma davvero qui non è questione di gossip. È genius loci. Maria Cristina Fazio è moglie-mamma d?Italia, è un?idea di paese modellato sul sospetto che il matriarcato non si sia fermato a Racalmuto, alla sciasciana Sicilia. L?egiziana Iside, dea plurimammia della fertilità, ha forse influenzato la religiosità cristiana e il culto mariano; ma di sicuro in Italia vanta molta bibliografia la teologia mammellare. E ci sono tracce di Maria Cristina Fazio in tutte le mogli dei politici italiani, da donna Rachele Mussolini a donna Vittoria Leone, dalla De Mita alla sora Rutelli, mogli parlanti e mogli silenti, Flavia e Veronica, Linda e Anna, sino a donna Franca, mogli che raccomandano e mogli raccomandate, mogli che fingono d?essere mogli, mogli-arredo, first ladies e last ladies ? Hanno in comune l?amore smodato per i figli e, sempre, si sospetta che il loro uomo non sia un uomo, ma un nato di donna e un prigioniero di donna moglie e madre. Al contrario, nessuno conosce i mariti delle nostre parlamentari, dal Prestigiacomo al Finocchiaro, dal Melandri al Santanché. Con chi era sposata la signora Tina Anselmi? E la Moratti è Moratti o “in” Moratti? Di donna Rachele si sa che era la moglie di Mussolini; ma di chi è moglie la Mussolini? Nessuno scopre i mariti nascosti perché sempre opera il sospetto che non contino nulla. Ma tutti pensano che una donna nascosta è una donna potente e che un uomo potente è in realtà la protesi di una donna accorta e madre. Del resto, nel repertorio iconografico della Sacra Famiglia il campo lo tiene sempre Maria, la Signora, la mamma, mentre il padre è solo un espediente pittorico, un pretesto compositivo. Ovviamente, il bambinello è il fine o, se preferite, l?origine. Dunque, la faccenda è tutta giocata tra mamma e figlio. Il baricentro è sempre la Madonna, la nostra domina; è lei il «tesoro», l?oggetto delle suppliche, delle devozioni, delle telefonate. Ecco, perché la signora Maria Cristina Rosati in Fazio, madre di cinquefigli più uno, governatora del governatore, è un frattale della storia d?Italia, un simbolo reiterato che si trova in tutti i luoghi spaziali e temporali del paese. Lina Crispi, per esempio, nata Filomena Barbagallo: come racconta Giuseppe Astuto nel suo recentissimo “Io sono Crispi” (Il Mulino) , per lei Francesco aveva accumulato debiti e inimicizie. Per proteggere i figli, Crispi trascinò la Banca Nazionale in quell?enorme scandalo che provocherà la riforma bancaria, trasformando la Banca Nazionale in Banca d?Italia. Astutamente, Astuto nel suo libro spiega Francesco Crispi con Lina Barbagallo. Allo stesso modo, la moglie di Carlo d?Angiò, invidiosa della sorella che era regina di Francia spinse il marito a conquistarle un regno: la Sicilia. Da quel capriccio il Mediterraneo e l?Italia non si sono ancora ripresi. Ebbene, Maria Cristina Fazio è sul quel sentiero, è l?immacolata che macula l?avorio dello scettro. Chissà che le sue impossibili dimissioni non siano previste da Tommaso d?Aquino, nella cui esegesi il marito trova rifugio, come tra le braccia di un?amante.
Nessun commento.
Commenti chiusi.