da Luca Serpieri
Il signor Schiavone invita giustamente ad andarci piano con le interpretazioni del Corano. Richiede che si valutino le versioni, la traduzione, le contestualizzazioni ecc. ecc. Io non chiedo che per le mie lettere si faccia altrettanto, semplicemente mi accontenterei che non mi si facesse dire cose che non ho detto.Per esempio, che cosa ne sa Schiavone della mia interpretazione del verbo arare? Io ho semplicemente letto, ritrascritto e inviato. Nient’altro. A questo punto lo chiedo a lui se ha interpretato il verbo arare correttamente. Per quanto poi riguarda il burka delle donne dell’antica Grecia non posso che dargli ragione. L’evidenza è con lui, come infatti dimostrano le numerosissime rapprestanzioni scultoree di personaggi femminili pervenuteci dall’antica Grecia. Tutte indistintamente vestite con qualcosa di simile a un burka, dalla Nike, alla Venere di Milo alle tante koyné del periodo arcaico.P.S. Manca una parola nella sua lettera. Non riesco a capire questo passaggio:”…che il Corano con un . Cinque paroline. …”
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