da Gianluca Freda
Ogni idraulico dotato di un’oncia di raziocinio è solito, di fronte ad un rubinetto dell’acqua rotto, procedere nel seguente modo: prima si chiude la chiave centrale, per far sì che l’acqua smetta di scorrere; poi si ripara il rubinetto; infine si asciuga l’acqua rimasta sul pavimento. Ragion vorrebbe che si usasse per il terrorismo lo stesso, semplice metodo: prima il ritiro delle truppe (la guerra è la chiave centrale dell’espansione del terrorismo in Europa); poi la riparazione del rubinetto (ricomposizione progressiva, per via diplomatica, di una situazione vivibile nei paesi occupati); infine si passa lo straccio (eliminazione delle cellule del terrore rimaste attive in Europa). Abbiamo invece governi che continuano a passare e ripassare il cencio, mentre il rubinetto continua a gettare acqua a tutta forza e a nessuno viene in mente che ripararlo sia una priorità. Finiremo così per rendere la nostra casa inabitabile, non prima di aver consumato un sacco di cenci e un oceano d’acqua. Per non dire di sangue.
Nessun commento.
Commenti chiusi.