da Sergio Mancini
Non voglio polemizzare con Schiavone, di cui apprezzo molte cose, ma Piperno, con la sua gnagnera sui lini, i cotoni, le sete, le Porsche Carrera e la sua faticosissima e inutile scrittura non può che piacere a quell’accozzaglia di pseudosnob del Foglio. Sono una massa di «voglio e non posso», o meglio di «avrei voluto, ma finora non ho potuto», a partire dalla Soncini per finire con i produttori di battute sempre e invariabilmente un po’ da caserma della Milizia d’antan (non rompetemi con il francese) e con la versione di Andrea, ovvero la fatica di fare il vero uomo ogni giorno. Quanto a Piperno, a p. 70 si può mettere via e andare a fare il bagno. E, caro Pellicciari, lei cosa fa nella vita oltre a interessarsi della Fallaci e del foie gras? E perché vuole privarsi di un piacere fisico indimenticabile? Se mi promette di mangiarlo, io scriverò fois gras e non prenderò più in giro la Fallaci, crapulone che non sono altro.
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