da Vittorio Grondona – Bologna
Il guaio nostro è che siamo abituati a parlare per sentito dire anziché per effettive esperienze fatte. Proviamo a pensare per esempio ad un bambino sfortunato ficcato dai parenti in un orfanotrofio tanto per scavarselo di dosso. Chissà se quel bambino fra una sberla e l’altra chiamerà mamma quella femmina isterica ed insoddisfatta messa lì a badarlo a pagamento. O se chiamerà papà quel prete timoroso di Dio che per spirito di penitenza lo costringe in ginocchio in mezzo al refettorio a mangiare quel cibo rimasto dal pranzo precedente, rifiutato tanto era schifoso. Ad un certo punto non ce la fa più, chiude gli occhi e manda giù senza masticare. Sicuramente quel bambino non imparerà ad amare. Per il bambino papà e mamma vuol dire solo amore e nient’altro.
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