da Cristina Paulon, Padova
E no, caro Guiotto, qui è questione di logica. Quel ragazzo brasiliano non è stato ucciso dal terrorismo, ma dalla faciloneria e dai pregiudizi. Primo, non tutti quelli con la carnagione olivastra sono mediorientali. Perché se la mettiamo così, la Farnesina dovrebbe impedire i viaggi a Londra di 2 terzi di italiani. Secondo, a ben vedere i pachistani (visto che sembra siano stati dei pachistani) hanno la carnagione più scura di un brasiliano. Terzo, vuoi vedere che adesso per via del terrorismo, dovremo standardizzare anche l’ammigliamento? E allora perchè non farci vestire tutti con delle divise a righe e tatuarci un numero sul braccio per essere riconoscibili? Quarto, era proprio necessario sparare 5 colpi in testa (come insegnano gli israeliani, la tecnica è loro) da distanza ravvicinata a un uomo già caduto a terra? Non potevano dargli una botta in testa, immobilizzarlo e perquisirlo, per vedere se veramente aveva del tritolo? Lei si chiederà, ma allora perchè non si è fermato all’alt? Non lo sapremo mai, ma di sicuro sappiamo che non aveva intenzione di far saltare in aria nessuno. Peccato che l’abbiamo scoperto troppo tardi.
Sulla questione, in documenti l’intervento di Stefano Rodotà su Repubblica di oggi.
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