da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro CSF hai un bel blog di rompicoglioni. Non gli sta bene nemmeno il pane. Il pane è un simbolo. Il pane è il cibo e per chi crede è il corpo di Cristo e il segno dell’abbondanza (Cristo ha moltiplicato i pesci e il pane, mica zucche e noci di cocco). Il pane è un elemento che, come pochi altri, la patata per esempio, ha determinato la nascita e la decadenza di grandi civiltá. Il pane, magico intruglio di acqua e farina, è stato per molti popoli l’unico o il fondamentale mezzo di sussistenza. Quando andava male il raccolto scoppiavano rivoluzioni, guerre, invasioni ed epidemie. L’Europa moderna nata dalla Rivoluzione Francese, deve molto allo scarso raccolto di grano. Il grano, l’ingrediente base, è stato per lungo tempo una voce fondamentale nell’economia di molti Paesi. Quando si parla di pane, si parla anche di acqua, perché senz’acqua non si fa il pane. Senza il pane, la catena riproduttiva, dalla notte dei tempi, che ha permesso a Ceratti e a Carla Bergamo di nascere, si sarebbe spezzata, se uno dei loro avi fosse morto di fame (per mancanza di pane, appunto) e così avremmo due belle persone in meno. Pane è anche la pizza che mangiate al ristorante. Il pane è anche una metafora; Carla, parlare di pane non è ..pane per i tuoi denti. Ceratti, il caviale è salato, sa di garum e senza dei buoni crakers, cioè pane, imburrati, fa schifo e fa venire sete. E poi, se a qualcuno va di parlare (e non cianciare) di pane, ..zzo ve ne frega.
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