da Apicio, Bogliasco
Ugo, ma che fa la tua padrona? lavora per Trenitalia? E chi l’acchiappa, quella? Comunque quando passate per Bogliasco, fate sapere. Grondona! Lei ha bisogno di un campo di rieducazione, o di una comunità terapeutica. Ma come? Uno come Lei, che ha persino le galline ruspanti e le nutre a pane, anziché a farina di cavallo dell’Ohio lavorata a Taiwan, si perde poi nella tossicodipendenza da quattro salti in padella? Vergogna. Certo, il menu pensato stamattina ad occhi semichiusi era un po’ pesante. Così ho sostituito la buridda con un’insalata di pesce, crostacei, molluschi e verdure tuffate in un mare di bourghoul: una specie di insalata di riso, insomma, appena un po’ modificata. Quanto alle due ricette libanesi, ammetto di essermi espresso frettolosamente: si tratta di due piatti distinti e simili (cambia solo l’ingrediente principale). Ceci lessi e frullati da una parte, e melanzane arrostite intere, spellate e battute pazientemente con oggetto contundente di legno dall’altra. Ognuna delle due puree va condita con succo di limone, olio d’oliva, aglio pestato nel mortaio, sale e tahin (salsa di sesamo, ormai in vendita dappertutto). Per le giuste dosi, comunque, non c’è meglio dell’assaggiare .Io le mangio con brattee di cipolla tropea cruda e cetriolini. Urp.
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