da Silvia Palombi
E bravo Urbani, vedi la panzanella e’ uno dei miracoli delle cucine povere, indimenticabile e insostituibile come la bruschetta. Inoltre il pane secco nel latte, che si ammorbidisce ma non si ammolla e dunque riempie la bocca di forma e sostanza, e’ una delle cose piu’ buone per colazione, secondo me (ma anche per cena, quando non ci sono i soldi per imbastirne una completa); e grazie a Schiavone che ricambio con una confidenza. Narrano le scritture che ero scesa da poco dal seggiolone e articolavo rare frasi di senso incompiuto quando un giorno a pranzo, chissa’ perche’, butto un pezzetto di pane verso la finestra. Ho preso pochissime botte in vita mia perche’ la mia mamma era un generale prussiano al quale era sufficiente disubbidire una volta sola. Al lancio del tozzetto e’ partito uno sganassone memorabile che mi ha chiarito per sempre il valore e il significato del pane e, per traslato, del cibo universale. Herr General a volte lo faceva a casa, il pane, ed era una festa, dall’odore un po’ acido della palla di pasta messa a lievitare sotto al canavaccio bianco a quello caldo della pagnotta appena sfornata. Bei tempi.
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