da Gianluca Freda
Tenendo conto che i giornalisti italiani stavano partecipando ad una riunione di dissidenti il cui fine ultimo è il rovesciamento del regime cubano con l’appoggio di paesi terzi, direi che l’atteggiamento delle autorità cubane è stato più che comprensibile. Riconosciamo pure ai dissidenti la più ampia legittimità morale e politica nel fare ciò che fanno. Resta il fatto che se un giornalista cubano fosse stato sorpreso in Italia ad una riunione mirante – anche qui con una certa legittimità morale – a rovesciare il regime italiano, la risposta non sarebbe stata meno “ruvida”, né ciò avrebbe fatto meraviglia. Inoltre, prego di non dimenticare che siamo alleati di uno stato (gli Usa) che i giornalisti scomodi li espelle direttamente da questa dimensione terrena, per non rischiare; e che il nostro paese espelle e manda a morire in Libia, di torture e di fame, migliaia di innocenti che non hanno mai partecipato a riunioni sovversive e hanno la sola colpa di essere disperati. Giuro, io adoro il moralismo. A patto che non venga mai da pulpiti italiani.
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