(dall’Ansa)
Navigando nella notte sul sito internet di un quotidiano italiano ha trovato il rapporto Usa sulla morte di Nicola Calipari con gli omissis, lo ha evidenziato e copiato su un normale file di testo e, come per incanto, le frasi e le pagine censurate sono riapparse. E’ stato cosi’ che uno studente greco di medicina, da diversi anni a Bologna, ha svelato le frasi cancellate e rivelato la storia degli omissis virtuali. ”Sono un appassionato di informatica, non un hacker, e non vorrei diventare il capro espiatorio di questa storia – precisa lo studente che preferisce mantenere l’anonimato – Diciamo che ho trovato in casa una cassaforte con la chiave infilata, mi e’ bastato girarla per entrare. Era questione di tempo e qualcun altro lo avrebbe scoperto. Mi sono meravigliato di essere stato il primo”. Ieri sera lo studente e’ tornato in casa dopo aver preso parte, in chiesa, alle celebrazioni per la Pasqua ortodossa. ”Ho studiato un po’ -dice – poi verso l’una sono entrato in internet per controllare la posta e ho fatto un giro sui siti delle agenzie di stampa e dei quotidiani. Vivo lontano dalla Grecia e mi piace tenermi informato”. Il giovane greco trova il rapporto Calipari con ampie parti oscurate. Quello che succede dopo e’ una faccenda, neanche tanto complessa, di computer, programmi e -sembra- di opzioni di protezione non attivate. ”Il rapporto e’ in formato pdf – spiega lo studente – Con il programma Acrobat ho usato il tasto ‘select’ per evidenziare il testo ed ho visto che apparivano le frasi nascoste dalle strisce nere. In quel modo l’oscuramento e’ inutile dal momento che il documento ha mantenuto le frasi nascoste. E infatti ho copiato il tutto su un file di testo e ho visto il documento integrale”. All’1.25, fatta la scoperta, lo studente avverte tramite mail il quotidiano e l’Ansa della scoperta fatta. Per lui l’ora e’ importante perche’ certifica che e’ stato il primo ad accorgersi della gaffe telematica, ”visto che su diversi blog di internet in molti si attribuiscono il merito della scoperta”. ”Per l’eccitazione non sono riuscito a dormire – dice – All’ inizio pensavo che le parti le avesse oscurate il giornale. Non potevo credere che l’esercito americano potesse aver commesso questo errore. Hanno sbagliato a salvare il documento oscurato. Si sono dimenticati di attivare l’opzione che non consente agli altri utenti di copiarlo”. Stamattina presto riprende a contattare la stampa e racconta di aver telefonato anche alla Farnesina. ”Con la funzionaria che mi hanno passato – dice – abbiamo fatto la procedura insieme, passo dopo passo, e’ rimasta sbalordita”. Sul perche’ abbia deciso di rendere nota la scoperta, lo studente dice: ”ho fatto il mio dovere di cittadino anche se non sono italiano – dice – Lo dovevo alla memoria del povero Calipari. Questa e’ una guerra assurda, come e’ assurdo il modo in cui stanno gestendo l’occupazione. Ora pero’ devo pensare al mio prossimo esame: vorrei che qualcuno mi cercasse per dirmi ‘in bocca al lupo”.
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