da Aldo Vincent (dall’Iran)
Stavo andando all’Universita’ a trovare due studenti/lavoratori con cui sto mettendo insieme un computer. C’e’ una specie d’embargo e gli americani vietano di vendere agli iraniani tecnologia cosiddetta “sensibile”, cioe’ avanzata.Questo vuol dire che un computer si puo’ mettere insieme con una matherboard ’98, un Celeron corrispettivo del Pentium Secondo, e un disco fisso al massimo con 1,9 Giga.256 di Ram permettono di far girare Windows che loro chiamano in un altro modo fingendo si tratti di tutt’altra cosa.Viene Marco a prendermi. Torno indietro per prendere il passaporto:– Cosa fai? – mi dice – insieme a me, non hai mai bisogno di documentiEd io, sciagurato, gli ho creduto.Il secondo errore e’ stato in centro, dove la circolazione delle auto e’ vietata al mattino e invece di un taxi abbiamo noleggiato un motorino. Noi due piu’ l’autista se non sbaglio fanno tre, ma Marco mi dice di non preoccuparmi.Ed io, sciagurato, gli ho creduto.Siamo passati davanti ad un edificio e Marco mi dice che e’ proibito filmare con la cinepresa, cosi’ decido di metterla nel tascapane, per non correre rischi. Nel frattempo l’autista sbaglia strada, si blocca e torna indietro.Passa un poliziotto in moto, vede uno strano movimento davanti a questo edificio che non si puo’ fotografare (e che non ho ben capito cosa sia, forse prigioni politiche) e vede me che metto via la cinepresa.Ci ferma e ci chiede i documenti. Io non li ho e Marco ha dimenticato a casa i suoi.Propongo al poliziotto di visionare il filmato dalla telecamera ma non si prende nessuna responsabilita’ e chiama la pattuglia.Arriva la macchina con la sirena e ci porta al commissariato, mentre il poliziotto motorizzato accompagna l’autista del motorino-taxi.Al commissariato dobbiamo aspettare un’autorita’ politica che arriva nel giro di una ventina di minuti. (Ho il tempo per guardarmi in giro. Divise inappuntabili perfettamente stirate, stivaletti lucidi, armi un po’ obsolete e arrugginite, pavimenti lindi e pulizia antica.)Gli mostro la patente italiana e lui dice a Marco che di questi tempi, e’ da incoscienti andare in giro senza documenti con uno straniero e per giunta con la telecamera.E’ l’unica cosa che capisco, e insieme al funzionario diamo una bella lavata di capo a Marco.Poi mi lasciano andare.Bene, io conosco le polizie di mezzo mondo e vi garantisco che, esclusa la polizia inglese, nessuno usa la cortesia che mi hanno usato dal primo minuto fino all’ultimo.E dal primo minuto nessuno ha mai smesso di sorridere e di non provocarmi disagi.Io vorrei vedere una polizia europea, che arresta un iraniano se gli riserva lo stesso trattamento che hanno usato con me.Per fortuna tra poco gli portiamo la civilta’ a questi qui, cosi’ potranno imparare dai telefilm come si trattano gli individui sospetti…
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