da Giorgio Goldoni
L’Italia, una delle ultime nazioni ad ottenere l’ingresso nell’Unione Europea (previsto per il 2007), deve acconsentire a pesanti riaggiustamenti economici e sociali, che la trasformino in un paese democratico occidentale. Migliaia di cittadini hanno protestato oggi per le strade contro la proposta governativa di un rimborso in azioni anzichè di una una restituzione dei beni confiscati dopo il 18 aprile 1948: non si fidano giustamente e hanno il timore di restare con un mucchio di carta senza valore.L’ennesimo governo di transizione, tra i tanti succedutisi dopo il crollo del muro di Berlino, aveva proposto il rimborso tramite azioni dei grandi enti di stato, quello elettrico, quello energetico, in fase avanzata di smantellamento, ma l’Unione Europea sembra decisa a far rispettare il riintegro delle proprietà nazionalizzate, inclusi conventi e proprietà religiose.
Nessun commento.
Commenti chiusi.