da Alessandro Ceratti
Ho partecipato ieri all’assemblea per l’approvazione del bilancio di una società pubblica per la gestione delle acque. I partecipanti erano amministratori comunali, sindaci o assessori, che avevano quote della società. Saremo stati una quarantina di persone. Ebbene, le donne erano due. O meglio: erano due tra i partecipanti, mentre erano la totalità delle segretarie e delle impiegate che svolgevano le loro funzioni. Nessuno ci ha badato, più o meno in consessi simili capita sempre così. Io, devo dire, mi sono sentito un po’ a disagio. Mi è sembrata veramente una distorsione. Mi domando: c’è una relazione tra questa circostanza e il fatto che le donne vadano meno bene nei quiz? O che il marito di Alessandra Trivero legga sempre e comunque il giornale mentre lei stessa no?
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