Quasi per gioco sono andato a guardare e ho scoperto che nel nuovo governo ci sono ben sette ministri che ho intervistato. Giorgo La Malfa, che mi disse: “Siamo già allo 0,6 per cento. E’ incredibile l’attenzione che si sta creando sulla nostra svolta”. Gianfranco Micciché, che mi disse: “Oggi, il più alto in grado tra gli uomini ex Fininvest sono io, ma non mi si fila nessuno. Ogni mese Berlusconi mi telefona che sarò ministro. E non lo sarò mai». Stefania Prestigiacomo, che mi disse: “Sono una delle poche donne che non è svenuta davanti a Vittorio Sgarbi. Questo lo irritava parecchio”. Francesco Storace che mi disse: “Se qualcuno fuori dal partito mi tocca Gasparri lo trituro. Però possiamo anche avere delle divergenze. Maurizio è ossessionato dalla necessità di controllare l’apparato. Io no”. Claudio Scajola, che mi disse: “Berlusconi è il sole al cui calore tutti si vogliono scaldare… È geniale. Di persone come Berlusconi ne nascono due in un secolo. L’altro è Kennedy”. Roberto Calderoli, che mi disse: “Alla fine di un comizio Bossi deve stare un’ora a firmare autografi sul foulard, a fare foto, a baciare i figli. Non è adulazione. È adorazione”. Roberto Maroni, che mi disse: “La Lega diventerà la prima forza politica italiana, spetterà quindi alla Lega la leadership del governo. Siccome Bossi è un uomo molto modesto, non si è candidato lui ma ha candidato il primo nome che gli è venuto in mente, cioè il sottoscritto. credo di avere l’entusiasmo di chi si accinge ad una impresa un po’ folle e che ama il rischio. E credo di avere qualche idea che pUò? risolvere i problemi dell’Italia”.
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