da Emanuela Di Matteo, Roma
‘No ad una società multietnica’. Così intitolavano ieri i giornali. Devo tenerlo bene a mente. Quando vado a prendere mia figlia di 4 anni all’asilo comunale, e vedo uscire un nugolo di pargoletti filippini, rumeni, polacchi, brasiliani, che parlano italiano meglio di me, anzi, vivendo in una zona popolare di Roma, parlano romanesco meglio di me… e quando mia figlia mi dice che si è innamorata ( ma solo un po’) di Amhed, ma non può soffrire Tatiana perchè le lancia le molliche di pane … oppure quando, ai divertenti e caotici pranzi multietnici che la mia scuola organizza, mentre scambio la ricetta degli involtini primavera barattandoli con quelli del cous cous alla marocchina che mi porge una mamma in chador … ecco, in tutte queste occasioni, devo ricordarmi che il presidente del Consiglio ha detto no ad una società multietnica.Chi sarà però a ricordarlo, a tutti questi bambini che si stanno preparando per le scuole elementari, e che poi andranno alle medie, al liceo e molto probabilmente all’Università, poiché i genitori sono orgogliosi e tenaci, famigliole semplici e per bene come quelle italiane di una volta, forse non ancora supertecnologiche e griffate, ma che ci tengono che i figlioli siano sempre ben vestiti, che facciano i corsi di danza, di nuoto, di inglese, che partecipino a tutte le gite, quelle al bioparco e quelle al teatro dei piccoli? Ecco … bisognerà che questa frase – l’anacronismo degli anacronismi – siano i politici stessi a spiegarla ai cittadini Italiani del futuro, che saranno italiani in tutto e per tutto, e voteranno.No, ad una società multietnica – allora, cosa significa veramente? Che i politici, di destra o sinstra che siano, hanno finalmente focalizzato il problema, la causa della crisi, della povertà, della mancanza di lavoro nel nostro paese? Dalle pagine dei giornali che da qualche settimana latitano di stupri e di violenze ad opera del solito rumeno … comincia a fare capolino qualche nefandezza, qualche marachella personale del super premier, e allora bisogna che subito, che nuovamente, sia inquadrato i vero problema che affligge la società italiana: il terrificante, agghiacciante rischio della multi etnicità.Così il vecchietto che prende l’affollatissimo 170 barrato, che con la pensione non arriva neppure a pagare la bolletta del gas, saprà finalmente con chi prendersela. Ed io devo capacitarmi del fatto che sto vivendo qualcosa che, a detta di coloro che decidono delle sorti del Paese, in realtà non esiste.
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