da Gianluca Freda
Dopo aver visto sull’Espresso il reportage di Fabrizio Gatti sugli immigrati espulsi dall’Italia e spediti in Libia per essere torturati dal regime di Gheddafi, ho deciso che reciderò ogni residua forma di dialogo con chiunque sostenga o abbia sostenuto politicamente l’attuale maggioranza di governo. Questa è la gente che ci chiamava amici di Saddam, e intanto flirtava con un dittatore assassino; che ci chiamava comunisti sanguinari, mentre consegnava uomini, donne e bambini ai loro carnefici. Dialogare con loro mi farebbe vergognare d’essere italiano, e non voglio. Sono loro a doversi vergognare di non essere italiani, di non esserlo mai stati, se a chi chiede asilo sanno offrire solo sofferenza ulteriore. Farò di tutto perché siano puniti, non solo in senso elettorale.
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