da Feliciano Bechelli
Mi rendo conto che, tra crisi di governo, granite al caffè e quiz, la questione è alquanto marginale e fuori tema. Però questo blog si contraddistingue anche per un certo rispetto della lingua italiana. E allora vorrei chiedere a csf e ai blogger cosa ne pensano della moda crescente nei quotidiani italiani dei “periodi monoparola” o, al massimo “biparola” o “triparola” (che brutti neologismi, ma in questo momento non ricordo la definizione esatta di questi brevi periodi). Frasi quali “Comunque. I punti fondamentali…” (tratto da Dipollina, su Repubblica di stamani); “In ogni caso. Non è necessario che…”. Certo, rispondono all’esigenza di una migliore aderenza alla lingua parlata, però mi fanno storcere la bocca. Comunque.
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